di
Andrea Maria PELLICONI
Questo contributo si concentrerà sul tema della pornografia minorile, in particolare sulla pedo-pornografia virtuale, nel contesto del dispositivo della sentenza Cass. Pen. n. 22265/2017. Ne verrà data una lettura critica secondo la logica sistematica e teleologica della norma e della giu-risprudenza di legittimità che ne ha definito i confini. Non solo il quadro di incriminazione della pornografia minorile risulta, nel suo complesso, inadeguato e gravato da una certa contrad-dittorietà interna, ma anche che l'incriminazione della pornografia minorile virtuale rischia di avere nella pratica applicativa dei risvolti contrari a quelli auspicati dal legislatore e dal Giudice di Cassazione, mentre, di converso, una giusta regolamentazione potrebbe avere l'esito di indurre le persone affette da questo disturbo ad assumere atteggiamenti di coscienza che non arrechino pregiudizio a nessuno.
This essay will focus on pedopornography, mainly on the s.c. virtual pedopornography, after the sentence of the Italian Court of Cassation n. 22265/2017. A critical perspective will be gi-ven, under the systematic and teleological view of the norm and under the case-law of the Court of Cassation, which defined its borders. The provided conclusion is that not only the in-crimination of pedopornography is, in general, inadequate and internally contraddictory, but also it will have, in practice, opposite consequences to the legislator's and the Court's intent. On the contrary, an appropriate regulation of the phenomenon would have the effect of making pedophiles adapt their behaviour to the rule of law, with less prejudice to children and their rights.
Pubblicato lunedì 4 giugno 2018
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Diritto Penale
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Giurisprudenza